newsletter 03
MARZO 2021
Se vuoi chiamarmi Architetto Marta, lasciati chiamare Maestra Franco.
di Ailar Sajjadi, Alessia Panella, Andrea Ciammetti, Giulia De Cunto, Serena De Feo, architette e ingegneri dell’Associazione VIVIAMOLAq
Da una chiacchierata tra donne sulla professionalità nel mondo dell’architettura e dell’ingegneria.
G: Io ci tengo sempre a dire che siamo tante! Le facoltà di architettura sono piene di donne, l’urbanistica è donna!
S: pure noi a edile-architettura eravamo più femmine!
A: però pare che l’architetto e l’ingegnere lo fanno solo maschi.
I genitori di una mia amica le hanno proprio sconsigliato di fare ingegneria. Cioè le dicevano: “sei sicura? guarda che è difficile”.
In cantiere:
Operaio: - Ciao dottoré! -
S: - ma perché mi chiami dottoressa? -
O: - eh così, dottoressa. Come ti devo chiamare? per dire...laureata. -
S: - ma io sono un’ingegnere! -
A. va in cantiere, accompagnata da un ingegnere. Da sopra ai tetti operai che fischiano.
Ma non siamo sole, perché anche in ospedale:
P: - Mi scusi, signorina… -
M: - Dottoressa. -
P: - vabbè, senta, ho una domanda, che vaccino mi avete fatto? -
M: - Il Pfizer, come avrà letto anche sul modulo di consenso. -
(tono diventa polemico, voce si alza)
P: - e allora perché qua sull’attestato c’è scritto Comirnaty? -
M: - Signora, lei quando assume l’Oki assume tutta la Dompé? -
Oppure, oppure la foto profilo Whatsapp:
A: - io non mi vesto più come mi vorrei vestire. -
F: - se ti metti il tacco c’è subito il “ah come sei carina!” non si rendono conto del limite. -
S: - a me una volta per un tacco hanno chiesto “ma che ti devi andare a sposare?” -
A: - ma è pure che semplicemente ti squadrano. A me lo hanno detto apertamente che prima di assumermi sono andati a spizzarmi il profilo. -
F: - è proprio il pensare di farti un complimento il problema. “Avete visto quella che su Whatsapp ha la foto al mare?” e quindi? solo perchè è un’ingegnere non può avere le foto al mare? -
L: - ma mica sono solo gli uomini io ho una collega che si autodefinisce maschilista. -
B: - anche io ho conosciuto una che diceva che oggettivamente gli uomini in architettura sono più bravi. -
Con il capo:
C: - io ti devo dire una cosa, stai registrando, stai parlando a telefono?
A: - no, perché? -
C: - tu non puoi partecipare più alle videochiamate. -
A: - perché? -
C: - perché i tuoi occhi distraggono, distraggono pure me. -
Con i clienti:
F: - tu intervieni e dici come la pensi, interlocutore risponde al tuo collega maschio.-
Gestione del lavoro:
S: - se domani dovessi uscire prima dallo studio, com’è normale, dovrei chiedere il permesso, invece loro (uomini) hanno quella tranquillità di uscire e basta. Oppure, tu, donna, ammetti di
non essere esperta su un tema, loro no. Parlano come se ne sapessero e poi scopri che non ne sapevano un cazzo nemmeno loro. -
A: - probabilmente hanno una confidenza naturale che non abbiamo per come veniamo cresciute. -
S: - io mi ricordo che una volta mia madre non poteva non andare a lavorare e quindi ci lasciò a noi figli con papà, che non andò a lavorare. Quando tornò poi mamma lui si lamentò dicendo “Mi hai lasciato qua a fare il mammo”. Non il papà, il mammo! -
https://www.uominicasalinghi.it/chi-siamo/
Ma magari nella nostra generazione stiamo un po’ cambiando.
S: - quando le donne si mettono insieme a ragionare su questa cosa da fastidio, sembra che ti vuoi accanire. -
A: - è triste che ci ritroviamo a doverne parlare. -
F: - sì, è triste pure far notare “10 donne al congresso…” è triste, però evidentemente c’è bisogno di farlo. -
F: - sì, ma il problema è che i più grandi sono sempre maschi, chissà perchè. Pure i premi letterari, mo, quest’anno, hanno scoperto che ci sono le donne che scrivono.-
Contributo esterno by T: in tv e in radio avevano fatto un’indagine in cui dicevano che quando serviva un esperto l’84% delle volte chiamavano un uomo e quindi hanno fatto una lista facilmente consultabile per chiamare anche esperte donne
Pubblicazione della foto di noi che scriviamo sul gruppo Whatsapp dell’associazione:
“anvedi quante belle signorine, quasi quasi mi connetto pure io.”
Finiremo mai di combattere per quello che dovrebbe spettarci di diritto?
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Since it’s march, we wanted to dedicate the 3th number of our newsletter to the issue of “women and work” especially in the architectural and engineering field.
The italian piece is a small talk between five of our female members about the problems related to everyday gender differences such as the linguistic issue of masculine titles used for women. The general concept is not being valued and acknowledged as our male colleagues and how the culture normalizes discriminations against our professional positions.As the matter is deeply connected to cultural background, the mere translation of the text wouldn’t do justice to the topic and it would have definitely needed the contribution of professional translators and linguists. Nevertheless we are interested to open a dialogue about the problems that women struggle with in other countries, so feel free to contact us and tell us about your experiences.
Illustrazioni dedicate alle donne
di Alessia Panella
La donna gelata _ Annie Ernaux
consiglio di lettura
Il Club Librilli consiglia la lettura di La donna gelata di Annie Ernaux.
Il terzo romanzo di Annie Ernaux, uscito in Francia nel 1981, finalmente arrivato nelle librerie italiane quest'anno, è la dimostrazione di come molti stereotipi legati alla diversità tra gli uomini e le donne siano ancora diffusi e radicati nella nostra cultura dopo quarant'anni dalla prima uscita del libro. Ernaux descrive la propria esperienza dall'infanzia, passando per il suo periodo universitario fino alla sua vita da donna sposata, ma viene percepita come il racconto universale di generazioni di donne che con il passare del tempo si trovano a fare i conti con le diseguaglianze sempre più marcate con gli uomini. Il racconta della sua vita viene affiancato da tutte le donne della sua vita, sempre la stessa storia eppure sempre diversa.